venerdì 31 ottobre 2008

Decreto Gelmini: si può davvero chiamare Riforma?

Si dice di tutto ma, non per essere riduttivi, sembrerebbe elementare fare un po' di luce su quello che sta succedendo dopo la "riforma" Gelmini. L'unica cosa di sostanzialmente importante che ha riformato il governo Berlusconi sono i finanziamenti alla scuola che vengono gradualmente ridotti da qui al 2010 con la conseguenza che tanti insegnanti precari non vedranno il rinnovo e la qualità della nostra scuola primaria da eccellente (come è classificata oggi) diventerà mediocre.
Oltre questi tagli se per riforma si intende ripristinare il 7 in condotta e il grembiulino allora cosa centra il nuovo slogan usato dagli adepti del nano sventolando la bandiera contro i "baroni delle università"?
Fin troppo chiaro l'intento di distrarre l'attenzione dal problema reale (i tagli) per mettere in luce un altro problema serio (che hanno contribuito a creare anche loro) che deve essere risolto , e ben venga una riforma, ma che non c'azzecca nulla (per dirla alla Di Pietro) con la "riforma"!!
Quello che sta succedendo è gravissimo e per questo la gente (soprattutto gli studenti ossia il nostro futuro) si sta svegliando, la maggior parte delle persone con la crisi generale che imperversa si sta togliendo senza nemmeno accorgersene il prosciutto dagli occhi, sta iniziando a capire che quando una cosa è sbagliata è sbagliata che sia di destra o di sinistra... sta iniziando a capire che guardando la tv sentono un sacco di frottole spudorate per creare confusione e, grazie a questo, la prossima volta sarà piu diffidente dal credere le cose per partito preso... sempre piu persone stanno imparando a togliersi le etichette politiche perchè si stanno rompendo le palle di rimanere come le pecorelle nel gregge.
La vera rivoluzione sarà quella di diffidare finalmente dalle notizie riportate dalla maggior parte dei mezzi di "informazione" e di iniziare a guardare le cose con senso critico ed approfondirle autonomamente attraverso diversi canali di informazione non controllati, internet su tutti.


SEGNALAZIONI DALLA RETE sull'argomento:.
- Replica dei ricercatori precari al Ministro Brunetta (video)
- L'abc del decreto Gelmini (articolo)
- Legge 133/08 su Universita' e Ricerca (articolo 1, 2)
- Cossiga: ricetta per le proteste (video)
- C'è il sospetto che ci siano infiltrati tra la folla (video 1, video 2, risposta)
- Caterina Guzzanti imita la Gelmini (video)

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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Personalmente questa riforma non la trovo il male assoluto. Prima di tutto non ho letto un solo punto riguardante il famoso "taglio", presente invece nella manovra finanziaria. Anzi, all'art. 8 trovo sritto: "Dall'attuazione del decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica". Mi chiedo dove erano durante la finanziaria le migliaia di persone che sono scese in piazza contro la Gelmini...Mi viene da pensare che si protesti per passaparola, e cioè con la stessa serietà con cui si giudica un film all'uscita del cinema. Sono però d'accordo sul fatto che in questa blanda "riforma" non si tocchi il punto chiave, il vero cancro delle Università, e cioè il fossilizzarsi dei professori, i corsi di laurea inutili inventati a profusione in questi anni, gli esami che sono troppi e spesso superficiali, l'assenza di corsi che siano utili ai fini lavorativi. Perchè nessuno protesta per motivi seri? I tagli se sono necessari sono legittimi, ma che beneficio avranno se non si modifica un assetto non meritocratico se non addirittura corrotto? E non venitemi a dire che è colpa di Berlusconi perchè l'opportunità di dare una svolta (impopolare lo ammetto) l'ha avuta anche la sinistra. Per questo ritengo che la riforma non sia il male assoluto e anzi, la ritengo incompleta e poco incisiva. Penso che la riforma del grembiule e delle maestrine sia solo la buccia di patate del contorno e l'arrosto se lo stiano continuando a "pappare" sotto i nostri occhi disinformati. Grazie

Generazione V ha detto...

Proprio perchè questi tagli non fanno parte di un progetto organico non vedo l'utilità se non quella di determinare perdite di posti di lavoro...
se i tagli in quel settore sono necessari non riesco a capire perchè possiamo passare sopra a degli sprechi di denaro pubblico come i 300 milioni che NOI contribuenti dobbiamo restituire al posto della CAI e meno ancora tutti quei milioni che stiamo perdendo non rispettando la sentenza della corte di giustizia sul caso europa7-rete4.
p.s. ci farebbe piacere vedere commenti firmati

Generazione V ha detto...

rimanendo i tema di scuola e di tagli se si vuole tagliare perché non metter mano alla spesa (circa 1 miliardo di euro) per l'insegnamento della religione cattolica?

Anonimo ha detto...

Bene, se siamo d'accordo sul fatto che la riforma Gelmini non prevede tagli finanziari, perchè allora la gente è convinta del contrario? E' semplicemente il frutto della disinformazione di certa sinistra e della sua omissione parziale della verità. Per esempio, è una parziale verità anche quella relativa alla sentenza della corte di giustizia. La citata sentenza prevede una penale con effetto retroattivo da un termine preciso.La Corte di Giustizia Europea infatti ha condannato l'Italia a una multa di 350 mila euro per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della direttiva europea a partire dal 1 gennaio 2009. La sanzione però verrà calcolata con effetto retroattivo fino al 1 gennaio 2006 se, e solo se Rete 4 non abbandonerà le frequenze....di conseguenza l'Italia non stà pagando nulla e non è detto che lo farà. Questo a prescindere dalla correttezza o meno del comportamento di Mediaset e in onore della verità ancora una volta omessa. Per ritornare sull'argomento del post, non è giusto portare in piazza la gente e farle credere di protestare contro una riforma ed invece tutto è stato già previsto dalla finanziaria, approvata tempo fà e della quale nessuno si è lamentato o quasi. La gente non si porta con l'inganno nelle piazze. La legge 133 non riguarda (purtroppo) l'Università... non bisogna essere dei giuristi per capirlo. Per quanto riguarda la CAI non vedo "cosa c'azzecchi" con gli inesistenti tagli della Gelmini... non la trovo una cosa corretta mescolare le tematiche pur di pretendere ragione. Si tratta sempre di soldi, si capisce, ma anche di situazioni diverse e spesso delicate, di conseguenza meriterebbero discussione differenziata.

Generazione V ha detto...

ti riporto l'Art. 66. leggilo e dimmi se non si parla di tagliSe sei abbastanza intelligente nn ce bisogno che ti sottolinei i passaggi specifici

ART.66 Turn over

1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.

2. All’articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l’anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».

3. Per l’anno 2009 le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

4. All’articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l’anno 2008».

5. Per l’anno 2009 le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

6. L’articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e’ sostituito dal seguente: «Per l’anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e’ istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l’anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all’articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».

7. Il comma 102 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e’ sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell’articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

9. Per l’anno 2012, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell’anno precedente e delle conseguenti economie e dall’individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.

11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.

12. All’articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall’articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall’anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall’anno 2013».

13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all’articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e’ compreso, per l’anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l’anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l’autorizzazione legislativa di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e’ ridotta di 63,5 milioni di euro per l’anno 2009, di 190 milioni di euro per l’anno 2010, di 316 milioni di euro per l’anno 2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.

14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all’articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell’anno precedente.

Generazione V ha detto...

ovviamente la maggior parte del personale che perderà il lavoro sarà quello che ha contratti a tempo determinato...
se continui a dire che non ci sono tagli non vedo motivo di continuare la discussione

Anonimo ha detto...

L'intelligenza stà nel saper dialogare apertamente e confrontarsi. Di conseguenza sono molto intelligente nonchè modesto...e spiritoso! Spero tu lo sia altrettanto non indicandomi la porta di uscita come hai già fatto... I tagli, ripeto sono presenti nella legge 133 (da cui deriva il tuo post precedente) disposta dal Ministro Tremonti e non dal decreto della Gelmini che di Università non parla (questo è un link utile a capire, e non è certo di destra http://mindshake.org/; questo invece è il decretino della Gelmini che si compone di soli 8 aricoli http://www.parlamento.it/leggi/decreti/08137d.htm). Punto nuovamente il dito sulla verità e sulla piena informazione, ma attenzione, non voglio né offenderti tantomeno provocare, voglio solo dialogare educatamente. Lasciate in pace la Gelmini insomma e prendetevela con Tremonti! Va bene che ha rubato l'esame di stato, ma per dirla come Lucarelli "ma questa è un altra storia"! Per ritornare ai tagli della spesa universitaria invece vorrei darti altri due dati secondo me significativi.
1) Abbiamo speso 6820 Mil di euro nel 2008 per l'università e la legge 133 prevede un taglio di 63,5 milioni di euro per l’anno 2009, di 190 milioni di euro per l’anno 2010, di 316 milioni di euro per l’anno 2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Il confronto della cifra fra spesa e taglio non mi pare lasci dubbi. Capisco che non sono pochi, ma se sei o sei stato all'Università saprai bene che non sarà difficile capire dove risparmiare senza danneggiare gli studenti. Ciò che vogliono i Rettori e i Professoroni è solo proteggere un posto di lavoro guadagnato spesso senza averne i meriti. E quì entra il secondo punto di rilievo...
2)Dai dati OCSE risulta che in Italia esiste un rapporto docenti-studenti di 20.4. Negli altri stati europei è: in Germania di 12.4, in Francia di 17.O...perchè abbiamo sempre il primato negativo in questioni così importanti? Io l'Universtià la conosco, e ho visto in questi anni fiorire corsi di laurea con il solo scopo di far sedere in cattedra altri professori e dare lavoro ad assistenti completamente incapaci...secondo me c'è di conseguenza margine di taglio. Allo stesso tempo però, e penso che su questo siamo d'accordo, non si possono fare dei tagli senza aver abbattuto la piaga di Parentopoli e aver messo in piedi un sistema meritocratico perchè a pagarne le conseguenze sarebbero solo le fasce più deboli. Scusa per la lunghezza del post, ma è difficile essere chiari altrimenti. Saluti

Anonimo ha detto...

Ho rilevato un errore nel mio post precedente "La legge 133 non riguarda (purtroppo) l'Università..." intendevo dire il decreto Gelmini...chiedo scusa.

Generazione V ha detto...

Infatti nel post si parla di “riforma gelmini” per far capire che di riforma non ha proprio niente se non il ripristino del grembiule e del voto in condotta...
Per appunto, invece, quando nel post si parla di tagli abbiamo scritto governo berlusconi (...L'unica cosa di sostanzialmente importante che ha riformato il governo Berlusconi sono i finanziamenti alla scuola che vengono gradualmente ridotti da qui al 2010...)omettendo (su questo ti do ragione) per completezza di dire L.133.
Essendo ovviamente due DL convertiti in legge è chiaro che una legge avendo un nome (gelmini) venga presa atecnicamente come riferimento per chiamare tutta quella "riforma" che riforma appunto non è. per di più la L. 133 anche se fatta da Tremonti prevede tagli alla scuola e cmq la Gelmini è il Ministro dell'Istruzione e la legge che porta il suo nome e in stretta correlazione con quei tagli(insomma non mi sembra cosi grave accomunare le due cose).
Mi sembra un pò assurdo cmq attaccarsi a queste cose senza vedere quello che è successo in sostanza.
quindi mi sembra palese che in questi interventi alla scuola i tagli ci siano... non ti sembra? credo che questi tagli siano dovuti piu che altro ad una discorso di semplice taglio-spesa e non siano parte di un progetto organico di revisione degli schemi...per questo motivo personalmente sono contrario ad un tipo di taglio di questo genere.
Ritengo che sia una strumentalizzazione verbale il discorso che fa il governo sui baroni perchè quello, come abbiamo già detto, è un altro discorso che andrà affrontato e risolto e che anche io da ex universitario come te condivido.
Se ci sono università che non producono (e ci sono)si inizia una riforma seria delle università italiane e contestualmente si razionalizzano le risorse per evitare gli sprechi (e su questo siamo d'accordo)...ma tagliare i fondi e dire "ora vi arrangiate" non mi sembra proprio il modo giusto di procedere... poichè siamo di fronte semplicemente a dei tagli!
Per ultimo se ai tagli dell'università pubblica corrispondono incentivi per rafforzare interventi privati (vedi le fondazioni) credo che sia facile ipotizzare quale modello di università il governo intenda modellare.
Nessuno ti ha indicato la via di uscita ci mancherebbe altro, anzi, mi fa piacere scrivere e dialogare con gli ospiti ma volevo semplicemente dire che discutere ed attaccarsi a tecnicismi ed interpretazioni di parole per omettere di focalizzare il vero problema sinceramente mi sembra una perdita di tempo...
Roberto

Anonimo ha detto...

Noto con piacere che le nostre posizioni non sono poi così lontane, e spero che il nostro dialogo possa essere utile ad altri lettori, magari più giovani di noi. I finanziamenti sono stati rivisti prima delle riforme forse perchè così impongono le vicissitudini economiche, quindi sono queste ultime che dettano la tabella di marcia. Ho letto sul Corriere che oggi ci sarà un consiglio dei Ministri nel quale la Gelmini presenterà provvedimenti riguardanti l'Università, tra cui deroghe al turn over e ai tagli ed è in previsione una nuova disciplina organica attraverso un decreto legge con l'obbiettivo di distinguere le Università meritevoli, come apppunto auspichiamo entrambi credo (http://www.corriere.it/politica/08_novembre_06/vara_decreto_governo_2e0cfee4-abde-11dd-9d45-00144f02aabc.shtml). Speriamo che ci siano veri cambiamenti e comunque questo fatto rappresenta una seria intenzione del governo di non fare semplici tagli-spesa senza dare soluzioni ma con la volontà di porre in essere una disciplina organica. Io sono fiducioso. . Spero di averti dimostrato di non essere un rompiballe ma una persona attenta e critica, che discute le opinioni altrui. Però non definirei un semplice "tecnicismo" il confondere due testi di legge come fanno sistematicamente i ragazzi intervistati. E' un segno evidente che le loro fonti sono semplici "riassuntini" creati ad arte da persone incompetenti o in malafede. E' questa la mia paura: il non avere una posizione consapevole nella società. Vorrei chiudere appoggiando la tua opinione sulla privatizzazione delle scuole...esistono secondo me altre alternative più proficue e già collaudate in altri stati. Vedremo questi giorni cosa accadrà! Saluti

Damiano