venerdì 15 gennaio 2010

In arrivo due de-cretini contro la tecnologia.


video caricato da BYOBLU.com

Nel giro di poche ore sono uscite in rete due novità preoccupanti dal fronte governativo: una dal Ministero allo Sviluppo Economico e l'altra dal Ministero dei Beni Culturali, ma vediamo meglio di cosa si tratta.

1) DECRETO ROMANI (sulla trasmissione di contenuti audio-video).
Con questo provvedimento, oltre che danneggiare Sky per riduzione dei tempi pubblicitari, il Governo vuole sostanzialmente equiparare Internet alla classica TV: impone dunque l'obbligo per chiunque faccia web-tv di chiedere l’autorizzazione al ministero e di sottostare ad una montagna di altri obblighi burocratici.
L'aspetto più grave, come ben spiegato nel blog di Alessandro Giglioli, è il desiderio di controllo politico dell’informazione. Siccome sempre più cittadini tendono ad informarsi attraverso i contenuti di video e di testo che girano liquidamente dai blog ai social network, e tutto questo non è controllabile, bisogna disincentivare il più possibile la produzione e la circolazione di video indipendenti, sicché si impongono non solo registrazioni di testate, ma anche punizioni per eventuali violazioni di copyright e obblighi di rettifica.



Giulietti e Gentiloni spiegano il decreto


2) DECRETO BONDI (compenso per copia privata).
Il decreto firmato dal ministro Sandro Bondi aggiorna ed estende, a livelli inauditi in Europa, il cosiddetto "equo compenso": una somma che i produttori di beni tecnologici devono versare a Siae, a "compenso" della copia privata, cioè del fatto che l'utente può usare quelle tecnologie per fare una (legittima) copia personale di cd e film acquistati. Finora però l'equo compenso è gravato solo su supporti (cd, dvd) e su masterizzatori. Adesso viene esteso a tutti i prodotti dotati di memoria come hard disk, lettori multimediali portatili, chiavette usb e telefonini! Un bel colpo, per Siae: "Dall'equo compenso finora ha ricavato circa 70 milioni di euro. Dal 2010 passerà a circa 300 milioni, secondo stime di Confindustria e Assinform", dice Guido Scorza, avvocato tra i massimi esperti di copyright e hi-tech. Prevedibile che i produttori di hardware vorranno scaricare questa 'tassa' sui consumatori, almeno in parte, come del resto è avvenuto con Cd e Dvd. (fonte notizia).

Per avere qualche numero su questa "tassa" sulla tecnologia cliccate qui.

PS: lo dicevo io che Bondi è un comunista (video)



Servizio di Altroconsumo (ass. consumatori)


SEGNALAZIONI DALLA RETE sull'argomento:.

1] Comunicato del Ministero (link)
2] Articolo di Guido Scorza (blog)
3] La denuncia di Altroconsumo (link)
4] SIAE: l'equo compenso non è una tassa (leggi)

1 commento:

27 febbraio 2010 ha detto...

La legge è uguale per tutti. Appello a tutti i cittadini italiani per l'adesione alla grande manifestazione in Piazza del Popolo, Roma, in programma Sabato 27 Febbraio 2010 dalle ore 14.30