mercoledì 21 ottobre 2009

Posti fissi e posti falsi.

L’inaspettata sortita di Giulio Tremonti ha colto in contropiede un po’ tutti, l’elogio del posto di lavoro fisso, da parte di un ministro dell’economia di area di centrodestra appoggiato dagli industriali, è un evento che va analizzato bene alla luce degli scenari attuali e di quelli che si profilano all’orizzonte.
La discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo con la sua fondazione Italia Futura, il rinnovato fermento all’interno del PD(?) , la continua ascesa del gradimento dell’IDV ed il tremendo malumore che sta montando nel mondo della scuola non hanno lasciato indifferente la compagine Berlusconiana, ben lungi dal voler ancora imboccare la via dello smobilitamento generale. Sebbene a tutti, in tutto il mondo, paia evidente che il Berlusconismo abbia già da un pezzo oltrepassato il giro di boa, non si affievolisce la potenza e la malignità delle manovre politiche ingegnate dall’attuale squadra esecutiva.
Quella volpe di Cordero sa bene che in Italia, al momento attuale non esista un altro personaggio che abbia il carisma e la capacità di coagulare attorno a sé lo stesso consenso di Silvio, che è tale da trascendere addirittura i suoi innumerevoli impicci giudiziari.
"Poniamoci una domanda molto semplice: come immaginiamo l'Italia tra 5 anni?" Vogliamo riflettere in piena libertà sul futuro che attende l'Italia di qui a 5 anni, quello che vedremo noi e quello che vivranno i nostri figli", Esordisce Luca e contiunua: 'L'Italia è un paese bloccato. Muoviamoci!'.
L’aver varato tale fondazione presentandola come una semplice fucina d’idee e non già un terzo polo politico lo pone, momentaneamente, al riparo da attacchi diretti ma ovviamente ciò non esclude che dagli altri fronti si comincino ad intraprendere le necessarie contromisure. Ed eccoti accontentato Luca: qualcuno inizia a muoversi.
In un periodo di gravi incertezze sul futuro e sul nostro orizzonte lavorativo, in questa lunga e drammatica fase di continua perdita del potere d’acquisto, delle garanzie sul lavoro (a tal proposito basta andare a studiare gli ultimi rinnovi contrattuali di ogni settore per scoprirne delle brutte un po’ ovunque), del valore della pensione e delle rendite sui risparmi, quale altro slogan poteva avere un impatto mediatico migliore di “noi siamo per il posto fisso”?
Probabilmente nessuno.
E questo è uno slogan dalla portata devastante poiché diretto precisamente ai giovani 25-45, ovvero la fascia di coloro che in questo momento rispondono a 2 importanti caratteristiche: 1 la sempre maggior crescente abitudine ad attingere le notizie via web bypassando i canali propagandistici e 2 un’altissima probabilità di essere o di andare incontro ad un impegno lavorativo di tipo precario.
Cosa hanno in comune questi 2 aspetti? E’ presto detto: la maggior parte di coloro che si informano via web ha da tempo capito che la deriva precarizzatrice non potrà essere assolutamente arginata da un esecutivo che scambia occhiolini di continuo con la confindustria, autentico generatore di insicurezza e serbatoio di continue subdole proposte di moderna schiavizzazione del dipendente. L’unica possibile speranza -parliamo sempre di speranza in questo paese, mai di alternativa concreta- sarebbe in un movimento politico più vicino al lavoratore dipendente, meglio apparentato con i sindacati e meno ostaggio del voto degli industriali duri e puri.
Con questa mossa Tremonti e Berlusconi si impongono come i promotori del posto fisso cercando di illuminare con un’illusorio fuoco d’artificio il buio della notte in cui versa il futuro dei giovani, sventolando un vessillo di speranza la cui reale applicazione equivarrebbe alla vincita al superenalotto nei sogni di chi oggi, laureato con 110 e lode lavora 4 ore al giorno senza garanzie, senza qualifiche, senza contributi, senza felicità.
Una sparata dall’effetto di una bomba, che ha scavalcato a sinistra il PD, che ha immediatamente somministrato la prima purga alla fondazione montezemoliana e che ha suscitato l’immediata reazione (vera? Credibile?) di Emma Marcegaglia la quale deve aver ricevuto nella notte non meno di un milione di telefonate che l’hanno costretta al duro comunicato di facciata, comunicato che, in realtà ha un duplice scopo: tranquillizzare quei pochi padroncini che ancora non hanno capito e che per 24 ore hanno sudato freddo, ma soprattutto per illudere il fesso popolino che: “Oh, ma se la Marcegaglia si è incacchiata, vuol dire che questi fanno sul serio! W il posto fisso, w Tremonti!”
Non ascoltare le sirene Ulisse, la tua Odissea continua, e ricordati che l’unico posto fisso è quello da onorevole.

1 commento:

Alba Kan ha detto...

"Apprezzabili le dichiarazioni di Berlusconi in favore di Tremonti che ha ieri l’altro giudicati negativamente il precariato e l’intromissione delle banche nella proprietà industriale, ma il governo guidato da Berlusconi continua a seguire le linee indicate da Confindustria, che vanno esattamente nella direzione opposta. Se Tremonti vuole fare sul serio, il Cavaliere deve far cambiare rotta a tutto il suo esecutivo, a cominciare da Brunetta, altrimenti le sue saranno solo parole. Sconcertanti le critiche del centrosinistra, ormai vera destra liberista di questa povera Italia"

da Rinascita.info