lunedì 22 dicembre 2008

Europa7: il Ministero concede le frequenze (della Rai)

E' ormai arcinota l'annosa e travagliata vicenda di Europa 7, network da dieci anni in stand-by in attesa che le venga riconosciuta una frequenza nazionale. Dopo quasi un decennio di ingiunzioni, diffide, cause penali, civili, regionali, perizie, appelli e ricorsi giudiziari (tutte puntualmente vinti), il ministero dello Sviluppo economico-Comunicazioni ha consegnato all'emittente di Francesco Di Stefano - che si è aggiudicata le frequenze con pubblica gara nel '99 e che invece in regime di proroga sono rimaste a Rete4 - quelle già individuate come disponibili in base agli obblighi di canalizzazione europea. Sulla carta il diritto di Europa 7 è lampante, ma il proprietario abusivo delle frequenze, alias Berlusconi, non vuole sloggiare.
Secondo la decisione del Ministero, ad Europa 7 vanno le frequenze del canale 8 in banda VHF, sulle quali trasmette Raiuno ma che risultano 'liberate' dalla nuova canalizzazione, frutto della Conferenza internazionale di Ginevra del giugno 2006: in pratica, sono stati eliminati gli 'spazi' fra un canale e l'altro, individuando così otto frequenze al posto delle sette di prima.
Di Stefano legittimamente protesta: "Nel 1999 abbiamo vinto una Ferrari aggiudicandoci una frequenza che copriva l'80% del territorio e abbracciava il 95% della popolazione. Ora, a distanza di quasi dieci anni, ci danno una bicicletta. Tra l'altro noi potremmo iniziare a trasmettere solo nel luglio 2009 su un canale che copre a malapena il 10% del territorio e il 18% della popolazione".
Uno dei vassalli del premier, il sottosegretario Paolo Romani, replica: "La frequenza è più che valida".
Davanti al Consiglio di Stato e' ancora pendente un procedimento attivato da Centro Europa7 per ottenere un risarcimento danni fino a 3,5 miliardi (se nessuna frequenza fosse stata assegnata) o fino a 2 miliardi se fossero state assegnate le frequenze previste.
Tutto ciò ha innescato un'interrogazione parlamentare dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca al ministero dello Sviluppo Economico per sapere se quanto affermato da Francesco Di Stefano corrisponde al vero e, in caso positivo, se il ministro non intenda concedere immediatamente le frequenze dovute a Europa 7, evitando ulteriori strascichi giudiziari e costi alla collettivita', visto che l'eventuale, ma probabile, risarcimento sarebbe a carico delle casse pubbliche.

In teoria, il 16 dicembre 2008 doveva essere l'udienza conclusiva sul caso Europa7, ma i giudici della VI sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Giovanni Ruoppolo, hanno preso tempo (ancora??!) rinviando ulteriormente la decisione.

PS:
Un grazie alla mitica blogger-youtuber
GISA per la collaborazione!


SEGNALAZIONI DALLA RETE sull'argomento:.
1] Playlist di video interenti al caso Europa7 (link)
2] Assoc. Articolo21 sul rinvio (link 1, 2)
3]
"Osservatoriosullalegalita" sulla sentenzaUE (link)



video riassuntivo sul caso Europa7

...................

3 commenti:

Rossi Marco ha detto...

Aggiungo un link di un'intervista fatta da Byoblu: http://www.byoblu.com/0c27ed19-be08-4954-a257-1ac7f160d4a3/post.aspx

Oby ha detto...

Fa sempre bene tenersi informarsi su queste cose. Forse non bene proprio bene alla salute (a me viene una rabbia!) ma alla fine fa bene alla cultura personale.

julie ha detto...

L'interrogazione parlamentare non è vincolante, possono anche non rispondere come hanno sempre fatto. L'unica via è la Corte di Giustizia Europea.. Che poveretta di fronte alle innumerevoli cagate che solo lo stato italiano fa, ne ha anche troppo piene le balle... Siamo allo scatafascio. Io ci ho rinunciato. O vince l'unità, la guerra, la rivoluzione.. o si cede all'individualismo. O si mette una bomba che li ammazzi tutti... ma finchè respirano non c'è nulla da fare. Rimangono là a occupare senza meriti. EMIGRARE O AMMAZZARE. Basta.